L’avvocato sottoposto a processo per la commissione di fatti aventi astratta rilevanza penale crea discredito all’intera classe forense poiché pregiudica l’immagine di un professionista che deve essere in grado di tutelare gli interessi altrui e può ingenerare sfiducia nei terzi. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Picchioni, rel. Cerè), sentenza del 25 luglio 2016, n. 221