La commissione di fatti aventi astratta rilevanza penale pregiudica l’intera classe forense

L’avvocato sottoposto a processo per la commissione di fatti aventi astratta rilevanza penale crea discredito all’intera classe forense poiché pregiudica l’immagine di un professionista che deve essere in grado di tutelare gli interessi altrui e può ingenerare sfiducia nei terzi. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Picchioni, rel. Cerè), sentenza del 25 luglio 2016, n. 221

Read More &#8594

Il risarcimento del danno non elide l’illecito disciplinare che ne fosse causa

Atteso che la funzione del procedimento disciplinare trascende gli interessi dei privati coinvolti e persegue l’interesse della categoria al corretto esercizio della professione, deve ritenersi irrilevante, ai fini dell’accoglimento del ricorso contro la sanzione disciplinare, l’avvenuto riconoscimento della colpa ed il relativo risarcimento del danno da parte del professionista che abbia violato il dovere deontologico […]

Read More &#8594

Le espressioni sconvenienti od offensive non sono scriminate dalla provocazione altrui

L’avvocato ha il dovere di comportarsi, in ogni situazione, con la dignità e con il decoro imposti dalla funzione che l’avvocatura svolge nella giurisdizione e deve in ogni caso astenersi dal pronunciare espressioni sconvenienti od offensive (art. 52 ncdf, già 20 c.d.f.), la cui rilevanza deontologica non è peraltro esclusa dalla provocazione altrui, né dallo […]

Read More &#8594

Le minacce sono un illecito disciplinare a forma libera o “atipico”

Il nuovo Codice Deontologico Forense è informato al principio della tipizzazione della condotta disciplinarmente rilevante, “per quanto possibile” (art. 3, co. 3, L. 247/2012), poiché la variegata e potenzialmente illimitata casistica di tutti i comportamenti (anche della vita privata) costituenti illecito disciplinare non ne consente una individuazione dettagliata, tassativa e non meramente esemplificativa. Conseguentemente, la […]

Read More &#8594

La (potenziale) rilevanza deontologica della vita privata del professionista

Deve ritenersi disciplinarmente responsabile l’avvocato per le condotte che, pur non riguardando strictu sensu l’esercizio della professione, ledano comunque gli elementari doveri di probità, dignità e decoro e, riflettendosi negativamente sull’attività professionale, compromettono l’immagine dell’avvocatura quale entità astratta con contestuale perdita di credibilità della categoria. La violazione deontologica, peraltro, sussiste anche a prescindere dalla notorietà […]

Read More &#8594