La discrezionalità del Giudice disciplinare nel valutare la rilevanza delle prove

Il principio del libero convincimento opera anche in sede disciplinare, sicché il Giudice della deontologia ha ampio potere discrezionale nel valutare ammissibilità, rilevanza e conferenza delle prove dedotte. Non è pertanto censurabile, né può determinare la nullità della decisione, la mancata audizione dei testi indicati ovvero la mancata acquisizione di documenti, quando risulti che il […]

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Il COA di Roma formula quesito in merito all’individuazione dei parametri per la determinazione del compenso relativo all’attività prestata in procedimenti dinanzi ad Autorità amministrative indipendenti.

Tali procedimenti – di natura stragiudiziale – possono essere ricondotti alla nozione di “affari amministrativi” di cui all’art. 21, comma 4 del D.M. n. 55/2014. A mente di tale disposizione – relativa proprio alla determinazione del valore dell’affare e del compenso nel caso di attività stragiudiziale – “per l’assistenza in affari amministrativi il compenso si […]

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Il COA di Teramo chiede di conoscere, in termini generali, quali siano i criteri corretti di determinazione del valore della controversia, ai fini della liquidazione del compenso, in un giudizio amministrativo di legittimità avente ad oggetto “l’annullamento di un provvedimento vincolistico della p.a., senza espropriazione per p.u., su un complesso immobiliare di proprietà del privato” suscettibile di ridurne il valore economico in termini di limitazione della possibilità di circolazione del bene in regime di libero mercato. La Commissione ritiene, anzitutto, ammissibile il quesito solo in termini generali ed astratti, non potendo (come, invece, in detta parte inammissibilmente, il quesito chiederebbe) dare risposta a più specifici quesiti che involgono l’esame della concreta fattispecie sottoposta al vaglio del COA.

All’uopo si ritiene di potere puntualizzare: a) Sulla questione si è ritenuto in passato (con riferimento a fattispecie che non involgevano l’interpretazione del criterio dettato dall’art. 5, comma 3°, del D.M. 10 marzo 2014, n. 55, attualmente vigente) che andrebbe considerata di valore indeterminabile la controversia introdotta innanzi al giudice amministrativo per l’annullamento di un […]

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Le sole (e mere) dichiarazioni dell’esponente non bastano a ritenere provato l’addebito

L’attività istruttoria espletata dal consiglio territoriale deve ritenersi correttamente motivata allorquando la valutazione disciplinare sia avvenuta non già solo esclusivamente sulla base delle dichiarazioni dell’esponente o di altro soggetto portatore di un interesse personale nella vicenda, ma altresì dall’analisi delle risultanze documentali acquisite agli atti, che rappresentano certamente il criterio logico-giuridico inequivocabilmente a favore della […]

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Compenso professionale: la richiesta di pagamento della parcella sotto minaccia di istanza di fallimento

Vìola i doveri di dignità e decoro il professionista che, con richieste contenenti elementi di pressione psicologica e/o di minaccia, richieda all’ex cliente di provvedere al pagamento della parcella a pena di conseguenze nefaste sproporzionate, tanto più se giuridicamente infondate o improbabili (Nel caso di specie, l’avvocato aveva richiesto il pagamento di euro 6mila circa […]

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Come stabilire se il compenso è sproporzionato ed eccessivo

Il compenso per l’attività posta in essere deve essere computato alla stregua della tariffa professionale ratione temporis vigente, e, al tempo stesso, deve essere pur sempre proporzionato alla reale consistenza ed all’effettiva valenza professionale espletata. In particolare, il compenso può ritenersi sproporzionato od eccessivo ex art. 43 C.D. (ora art. 29 nuovo CDF) solo al […]

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Illecito richiedere un compenso sproporzionato e comunque eccessivo rispetto all’attività professionale svolta

L’avvocato che richieda un compenso manifestamente sproporzionato e comunque eccessivo rispetto all’attività professionale svolta, pone in essere un comportamento deontologicamente rilevante perché lesivo del dovere di correttezza e probità. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Salazar, rel. Orlando), sentenza del 12 aprile 2018, n. 23

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