La cancellazione dell’indebita iscrizione all’albo

L’esercizio della professione di avvocato in Italia è regolato dalla legge nell’interesse pubblico (art. 1, comma 2, lett. a) L.P.) a tutela dell’affidamento della collettività e della clientela (art. 1, comma 2, lett. c) L.P.) e in considerazione della rilevanza costituzionale del diritto di difesa (art. 5, comma 1, L.P.). Deve conseguentemente ritenersi in re ipsa l’interesse pubblico alla rimozione dell’iscrizione nell’albo professionale dei soggetti privi di titolo abilitante alla professione (che può avvenire in ogni tempo ex art. 21 octies L. n. 241/1990), anche alla luce dell’art. 33, comma V, della Costituzione e non ha bisogno di specifica motivazione stante l’assenza ab origine di un requisito essenziale e imprescindibile ai fini dell’iscrizione stessa.

Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Picchioni, rel. Losurdo), sentenza n. 256 del 31 dicembre 2018

Classificazione

- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 256 del 31 Dicembre 2018 (respinge) (cancellazione amm.va)
- Consiglio territoriale: COA Nola, delibera del 05 Aprile 2016 (cancellazione amm.va)
- Decisione correlata: Corte di Cassazione n. 34441 del 24 Dicembre 2019 (respinge)
Giurisprudenza CNF

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