La formazione di documenti di riconoscimento falsi costituisce gravissima violazione dei principi di probità, dignità, decoro e lealtà

Costituisce gravissima violazione dei principi di probità, dignità, decoro e lealtà, ai quali la professione deve sempre ispirarsi, oltre che dei doveri di fedeltà (art. 10 nuovo c.d.f.) e fiducia (art. 11 nuovo c.d.f.) il comportamento dell’avvocato che falsifichi documenti di riconoscimento, codici fiscali e buste paga al fine di utilizzarli per scopi illeciti (Nel caso di specie, i documenti falsi erano serviti per ottenere un mutuo da un istituto di credito. In applicazione del principio di cui in massima, il CNF ha ritenuto congrua la sanzione disciplinare della radiazione dall’albo).

Consiglio Nazionale Forense (pres. Mascherin, rel. Siotto), sentenza del 25 maggio 2018, n. 52

Classificazione

- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 52 del 25 Maggio 2018 (respinge) (radiazione)
- Consiglio territoriale: COA Messina, delibera del 24 Settembre 2014 (radiazione)
Giurisprudenza CNF

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