La determinazione della sanzione disciplinare non è frutto di un mero calcolo matematico, ma è conseguenza della complessiva valutazione dei fatti, della gravità dei comportamenti contestati, violativi dei doveri di probità, dignità e decoro sia nell’espletamento dell’attività professionale che nella dimensione privata. A tal fine, può aversi riguardo, per un suo eventuale inasprimento, alla gravità della condotta ed a precedenti condanne disciplinari, nonché, per una sua eventuale mitigazione, alla ammissione delle proprie responsabilità e, più in generale, al comportamento processuale dell’incolpato
Classificazione
- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 220 del 22 Dicembre 2017 (accoglie) (sospensione)- Consiglio territoriale: COA Torino, delibera del 14 Giugno 2016 (cancellazione)
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